
La gerarchia
Chiunque si approcci ai ratti dopo poche osservazioni si può rendere conto che, data la loro intelligenza, hanno tutta una serie di comportamenti e modalità d'interazione ben specifici.
I ruoli e le posizioni sono più facili da notare in gruppi numerosi.
Hanno un sistema gerarchico piramidale che è indispensabile per il loro benessere, dove l'alfa, il ratto dominante, è il capo e generalmente il ratto più forte e sicuro di sè. L'alfa mantiene la tranquillità in gabbia e si occupa di tutti i suoi componenti.
Un buon alfa non è irruento o possessivo, anzi sorveglia con discrezione l'andamento generale, intervenendo solo quando realmente necessario, ad esempio per sedare una lite.
E' molto utile entrare nelle grazie del capo, darà l'esempio di comportamento a tutti gli altri membri.
Immediatamente dopo c'è il gruppo dei beta, tra loro viene scelto il successore. Rispetto ad un alfa sono un pochino più "duri" coi nuovi arrivati perchè, mentre il ruolo del capo è a vita, loro possono invece venir soprassati.
Poi viene il resto della ciurma. Sono ratti senza ambizioni di comando che, non avendo mire particolari sono piuttosto sottomessi sia verso i compagni di gabbia che verso noi umani. Loro, insieme agli "ultimi" sono quelli più difficilimente addestrabili proprio per via del carattere.
Gli ultimi invece sono una categoria un po' a parte.
Raramente ho avuto ultimi, grazie ai magnifici alfa con cui ho avuto il privilegio di vivere.
Loro vengono emarginati (o si auto-emarginano) dal resto del gruppo. Sono solitamente ratti non socializzati o che hanno vissuto soli e sono i più soggetti ad eventi di bullismo.